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In aula oggi
Corecom, Bertolini presidente. Componenti Pedrolli e Bassi
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Nel corso del pomeriggio il Consiglio ha portato a termine una serie di nomine: quella del presidente e dei due componenti del Corecom, del rappresentante delle minoranze nel Comitato per la ricerca e l'innovazione e nel Nucleo di valutazione del sistema delle politiche socio - assistenziali.

 

Corecom: via libera a Bertolini, Pedrolli e Bassi

Presidente del Corecom, con 18 voti, 13 astensioni e una scheda nulla, è stato eletto Roberto Bertolini esperto in comunicazione, presidente Tsm, con esperienze in Trentino Marketing e in altre aziende, ha collaborato con testate girnalistiche locali e ha un curriculum accademico che è stato definito eccellente dal Presidente del Consiglio. Eletto, con 13 voti, come componente per la minoranza Davide Pedrolli, giornalista pubblicista e titolare di un'attività di promozione del territorio. Per la maggioranza eletta con 19 voti Giorgia Bassi anche lei esperta comunicazione e marketing e social media manager ha ottenuto. Infine, un consigliere di maggioranza ha ricordato l'importanza del Corecom anche in difesa dei cittadini nei confronti dei giganti della comunicazione e della telefonia recuperando più di un milione di euro che sono rientrati nelle tasche dei cittadini. Non solo ma la vigilanza del Corecom sull'informazione televisiva e la sua correttezza. Il consigliere ha poi annunciato una modifica della legge sul Corecom anche perché le norme in vigore vietano, senza senso, la nomina di dipendenti della Provincia rendendo difficile il funzionamento di questa struttura, Il Corecom trentino, ha concluso, con tre componenti e tre funzionari, è il più 'snello' d'Italia. Ringraziamenti all'ormai ex presidente e i componenti sono venuti anche dal presidente del Consiglio.

 

Comitato per la ricerca, entra Carla Piazza

Componente del Comitato per la ricerca e l'innovazione per le minoranze consiliari è stata eletta, con 15 schede favorevoli, 17 bianche, Carla Piazza, docente dell'Università di Udine che ha compentenze riguardo il trattamento dei dati, l'informatica e l'intelligenza artificiale. Inoltre, è stata scelta una donna, ha affermato un consigliere di opposizione, come segno di attenzione.

 

Daniele Danese nel Nucleo di valutazione delle politiche sociali

Eletto, sempre per la minoranza, componente del Nucleo di valutazione del sistema delle politiche socio - assistenziali, con 13 sì, 2 nulle e 18 astenuti, Daniele Danese che, è stato ricordato, oltre ad una specifica formazione accademica, ha sviluppato una lunga esperienza di lavoro al Centro Astalli soprattutto nel settore dell'accoglienza dei richiedenti asilo.

Le mozioni

52. Attese al Pronto soccorso, tutelare gli anziani (sì unanime)

La discussione della mozione sui Pronto soccorso e le lunghe attese degli anziani, si è chiusa in apertura della seduta pomeraidiana con una votazione unanime. Un comnsigliere di maggioranza ha ricordato che sono ben 6000 i pazienti della Bassa Val di Non, della Rotaliana, e dell'Altipiano di Andalo e Fai che si rivolgono al Ps di Trento e Cles in codice bianco e verde. Quasi tutti per piccole medicazioni per le quali, come è stato proposto dai sindaci della Piana Rotaliana, si potrebbero curare in strutture ambulatoriali. Un consigliere di opposizione ha detto che i Ps sono semplicemte un'alternativa ai servizi che non ci sono. Ha poi ricordato che i codici verdi devono andare al Pronto soccorso, perché verdi sono anche le fratture. Quindi, giusto sensibilizzare i cittadini, ma il ruolo di queste strutture ospedaliere sono fondamentali. Una consigliera di maggioranza ha ricordato che il problema degli anziani over 75 ai Ps non è certo nuovo e le difficoltà sono state rese più acute dalla pandemia. Ciò nonostante non si è fatto ricorso alle esternalizzazioni come è stato fatto in altre regioni. Inoltre, i medici che si specializzano in medicina di urgenza sono pochi e si dovranno prevedere aumenti di retribuzione per questi specialisti, anche perché non hanno la possibilità di fare la libera professione. La proponente ha concluso affermando, tra l'altro, che va fatta una riflessione sul fatto che pochi giovani scelgono le professioni di cura. Il tema centrale, ha detto un altro esponente della minoranza, è quello del rapporto tra ospedale e territorio e quindi del modello che deve stare alla base della sanità trentina. Va capita profondamente, inoltre, la fatica degli operatori dei Ps e per aiutarli bisogna togliere il lavoro che non sono tenuti a fare. Contenere i carichi di lavoro, ha aggiunto, è anche fondamentale per rendere attrattive le professioni legate alla medicina di emergenza. Per una consigliera di maggioranza si devono copiare le buone pratiche, come ad esempio quella introdotta a Lodi dove un Oss è addetto all'accoglienza delle persone fragili e degli anziani nei Ps. Un esponente della maggioranza ha sottolineato l'importanza dei cosiddetti 'codici argento' che dove sono stati applicati hanno permesso una netta riduzione dei tempi di attesa prevedendo il trasferimento dei pazienti verso Ps meno affollati.

7. Strada della Val Caretta, no troppi rischi e troppi costi

Infine, è stata affrontata e bocciato con 19 no, la mozione di un esponente della minoranza sulla strada della Val Caretta che era stata sospesa ieri per ulteriori approfondimenti. La strada, realizzata a partire dal 1871 su un tracciato esistente fin dal XVII secolo, rappresenta un indiscutibile patrimonio storico non solo per quelle comunità ma per l'intero Trentino perché si sviluppa lungo un percorso suggestivo e panoramico con enormi potenzialità. Di qui la proposta di recupero dell'arteria stradale (chiusa nel 1960 in seguito ad un evento franoso e poi dimenticata) e la mozione del consigliere di minoranza che impegna la Giunta a sostenere le amministrazioni comunali interessate e la Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri nelle fasi progettuali volte al recupero della strada della Val Caretta e concordare con le amministrazioni coinvolte un cronoprogramma e un corrispondente sostegno finanziario che concretizzi il recupero della strada della Val Caretta.

Il presidente della Giunta, dichiarando il suo parere negativo, ha detto che la strada non pare idonea al recupero per il cicloturismo a causa delle pendenze eccessive e per i rischi geologici. Si tratta di un percorso tortuoso che attraversa rocce poco compatte e il tracciato è sovrastato da pareti rocciose pericoloso. La bellezza ambientale c'è, ma il pericolo è eccessivo. Del resto il percorso è stato abbandonato proprio perché interessato da frane. Metterlo in sicurezza, ha detto ancora il presidente, richiederebbe interverventi di difesa per più della metà del percorso. Ciò comporterebbe oneri di due 3 milioni a chilometro, per un totale di 9 - 12 milioni. Il costo totale arriverebbe a superare i 15 - 16 milioni. Il presidente ha però detto che si può riaprire il percorso alpino per gli escursionisti. Per il proponente la prudenza manifestata dal presidente appare eccessiva, anche perché la strada è stata utilizzata per decenni e le pendenze non sono quelle dichiarate. C'è quindi, ha continuato, una volontà decisa di dire no al di là dei motivi tecnici. Inoltre, la strada porterebbe benefici a una zona di minoranza, qual è Luserna, che si sta spopoland e a un turismo in difficoltà sul quale pesa la monocultura dello sci per il quale non si lesinano i milioni anche per impianti a 500 metri di quota. L'Oltre Sommo, ha detto ancora, non ha visto un euro di investimenti, mentre la Pat dà 6 milioni di euro all'Altipiano di Asiago. Vengono investite cifre enormi per il Giro d'Italia ma l'esperienza dice che non resta nulla. Un altro consigliere di maggioranza ha detto che, al di là dei problemi tecnici e di sicurezza della strada, il ragionamento va ampliato al modello di sviluppo turistico. E questo perché un intervento che oggi può sembrare difficile se inserito in un orizzonte più ampio può risultare invece importante. Una consigliera, sempre di minoranza, ha detto di essere rimasta colpita dall'intervento del presidente che ne ha fatta una descrizione eccessivamente negativa. Eppure, ha aggiunto, si realizzerà la ciclovia del Garda, dove i pericoli e l'impatto sono evidenti, e si spenderanno soldi per la seggiovia dei Francolini che non è certo indispensabile. Ancora un esponente di maggioranza ha detto che alla Giunta piacciono le grandi opere, tipo la galleria Adige - Garda e la Valdastico, che si sa già pericolosa dal punto di vista geologico.


Autore

Bruno Zorzi


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